Lo sviluppo rurale |
Regolamento CE n. 1698/2005
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SVILUPPO RURALE
*** Lo Sviluppo Rurale rappresenta il secondo il pilastro della Politica Agricola Comune e per il periodo 2007-2013 è disciplinato dal
Il regolamento dispone che la politica di sviluppo rurale per il periodo 2007-2013 sia incentrata sui tre ASSI TEMATICI, di cui appresso: regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio. · miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale;
· miglioramento dell'ambiente e dello spazio rurale;
· miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell'economia rurale.
Miglioramento della competitività dei settori agricolo e forestale L’obiettivo è di fornire un aiuto alle misure volte a migliorare il potenziale umano, il capitale fisico e la qualità della produzione agricola. Per quanto concerne il potenziale umano, il regolamento prevede un sostegno per:
Per quanto concerne la ristrutturazione del potenziale fisico, è previsto un sostegno per:
Per quanto concerne la qualità della produzione e dei prodotti, l’obiettivo è di:
Sono altresì previste misure transitorie per i nuovi Stati membri, relative al sostegno delle aziende di semi-sussistenza in corso di ristrutturazione e agli aiuti per la creazione di associazioni di produttori. Questi aiuti sono concessi alle domande accettate entro il 31 dicembre 2013.
Miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale Per quanto concerne la gestione del territorio, il sostegno deve contribuire allo sviluppo sostenibile, incoraggiando in particolare gli agricoltori e i silvicoltori a gestire le terre secondo metodi compatibili con la necessità di salvaguardare i paesaggi e l’ambiente naturale nonché di proteggere e migliorare le risorse naturali. I principali elementi da prendere in considerazione comprendono la biodiversità, la gestione dei siti NATURA 2000, la protezione delle acque e del suolo e l’attenuazione dei mutamenti climatici. In quest’ambito, il regolamento prevede in particolare aiuti destinati a compensare gli handicap naturali nelle regioni di montagna e nelle altre zone svantaggiate (indicate dagli Stati membri sulla base di criteri obiettivi comuni) o pagamenti agroambientali intesi a coprire unicamente gli impegni che vanno oltre le norme obbligatorie corrispondenti. Possono inoltre beneficiare dell’aiuto le misure di sostegno agli investimenti non remunerativi necessari al rispetto degli impegni ambientali. Qualità della vita in ambiente rurale e diversificazione dell’economia rurale Per contribuire alla diversificazione dell’economia rurale, il regolamento prevede misure riguardanti:
Per contribuire a garantire un approccio equilibrato, gli Stati membri e le regioni sono tenuti a ripartire i loro finanziamenti a favore dello sviluppo rurale tra i tre assi tematici.
Parte dei finanziamenti deve inoltre essere destinata a sostenere progetti basati sull'esperienza acquisita con le iniziative comunitarie Leader. Il cosiddetto "approccio Leader" allo sviluppo rurale consiste nella messa a punto ed attuazione di progetti altamente specifici da parte di partenariati locali al fine di rispondere a particolari problemi locali. Come avveniva già prima del 2007, ogni Stato membro (o regione, nei casi in cui i poteri sono delegati a livello regionale) deve predisporre un programma di sviluppo rurale che specifichi i finanziamenti destinati alle singole misure nel periodo 2007-2013. Una novità di questo periodo è l'accento posto su una strategia coerente per lo sviluppo rurale nell'intera UE. Per raggiungere questo obiettivo sono previsti piani strategici nazionali che devono essere basati sugli orientamenti strategici comunitari. Questo approccio dovrebbe permettere di:
Obiettivi e norme generali d'intervento
Il regolamento stabilisce le norme generali per il sostegno comunitario a favore dello sviluppo rurale finanziato dal FEASR, istituito dal regolamento (CE) n. 1290/2005. Definisce inoltre gli obiettivi della politica di sviluppo rurale e il quadro in cui essa si inserisce. Il Fondo contribuirà a migliorare:
Il Fondo fornisce un’assistenza complementare alle azioni nazionali, regionali e locali. La Commissione e gli Stati membri vigilano inoltre sulla coerenza e la compatibilità del Fondo con le altre misure di sostegno finanziate dalla Comunità.
L’asse Leader Questo approccio consiste:
Piani: elaborazione e gestione
In Italia la gestione amministrativa dei Piani di Sviluppo Rurale fa capo alle singole Regioni ciascuna delle quali pianifica pertanto i propri interventi nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale, nonché del budget loro singolarmente assegnato. I Piani per essere esecutivi necessitano della relativa approvazione da parte della Commissione Europea. Quadro normativo di riferimento Nel 2005, la Commissione ha istituito un nuovo quadro giuridico per il finanziamento della politica agricola comune. Tale nuovo quadro giuridico, introdotto dal regolamento (CE) n. 1290/2005, prevede due nuovi fondi: un Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e un Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR). Analogamente al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), al Fondo sociale europeo (FSE) e al Fondo di coesione, il FEASR contribuisce all'azione comunitaria a favore delle regioni meno sviluppate (obiettivo "Convergenza |
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